USO DELLA TERRA
Il Brasile ha un ambiente e condizioni idonei per aumentare la sua produzione alimentare, unendo il 12% della fornitura mondiale di acqua a una delle aree di seminativi più grandi del mondo. La produzione agricola si basa su pratiche di conservazione e sull'utilizzo proporzionale delle risorse. Coperture di vegetazione nativa
Il 66,3% del paese, mentre solo il 30,2% dei terreni è utilizzato per l'agricoltura (257 milioni di ettari), di cui Il 9% (76,6 milioni di ha) è utilizzato per colture e foreste coltivate e il 21,2% per i pascoli (112,4 milioni di ha piantati e 68,1 milioni di ha nativi).
La produzione agricola brasiliana sta aumentando principalmente attraverso l'uso intensivo della tecnologia in macchinari, attrezzature e genetica. Questi fattori hanno aumentato la produttività delle aziende agricole, in particolare per le materie prime.
Nonostante tutti i risultati raggiunti dall'agricoltura brasiliana oggi, esiste ancora un notevole margine di crescita. Negli ultimi 40 anni, la resa delle principali colture è aumentata del 266%, mentre l'espansione delle aree coltivate nello stesso periodo è stata solo del 33%, secondo il Ministero dell'agricoltura, del bestiame e delle forniture alimentari (MAPA).
A seguito di questi progressi tecnologici, la produzione totale di soia - la più grande coltura agricola del Brasile - dovrebbe raggiungere 288,17 milioni di tonnellate entro la stagione 2026/2027, rispetto all'attuale 114 milioni per la stagione 2017/2018.
Il paese dovrebbe assumere un ruolo più ampio nel commercio agricolo globale. La FAO e l'OCSE classificano il Brasile come il secondo più grande fornitore globale di prodotti alimentari e agricoli, in procinto di diventare il principale fornitore per soddisfare la domanda globale aggiuntiva, originariamente proveniente dall'Asia.
La sua influenza è ancora maggiore per prodotti specifici: il Brasile sarà responsabile di oltre il 60% delle esportazioni mondiali di zucchero, diventando al contempo leader mondiale per carne bovina e pollame, con quote di esportazione di 20% e 31%, rispettivamente.